Anne Frank a Verona

Posted on aprile 11, 2010. Filed under: Mostre | Tag:, , , , , , , , |

Si è aperta a Palazzo Forti di Verona questo fine settimana  la mostra internazionale itinerante Anne Frank – Una storia attuale, che racconta la persecuzione degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale attraverso la biografia di Anne Frank. Le fotografie, in gran parte inedite, le immagini e le citazioni delle pagine del diario di Anne fanno emergere le condizioni in cui una famiglia ebrea fu costretta a vivere durante il periodo nazista.

Nella mostra, ideata e prodotta dalla Fondazione Anne Frank di Amsterdam, saranno esposti alcuni pannelli relativi al periodo successivo alla Seconda Guerra Mondiale, nei quali l’attenzione si focalizza sull’attività dei Tribunali Internazionali e sulla difesa dei diritti umani.

La storia di Anne rappresenta il filo conduttore dell’esposizione, che è suddivisa in cinque periodi. 1929-1933: i primi quattro anni di vita di Anne, l’ascesa del Partito Nazionalsocialista in Germania ( Temi: il nazionalismo e la ricerca del capro espiatorio); 1933-1939: la fuga in Olanda della famiglia Frank – l’espulsione degli ebrei dalla Germania e la loro persecuzione (Tema: la “pulizia etnica”); 1939-1942: l’inizio della persecuzione degli ebrei (Tema: il coraggio civile); 1942-1945: il periodo di clandestinità dei Frank nell’alloggio segreto, il diario di Anne e la deportazione (Tema: la Shoah); dal 1945 a oggi: le reazioni alla pubblicazione del diario e la società del dopoguerra (Temi: i diritti umani e le responsabilità individuali nel mantenimento della democrazia).

La mostra rimarrà aperta fino al 13 giugno.

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Lirica, non c’è due senza tre …

Posted on ottobre 13, 2008. Filed under: Musica | Tag:, , , , , , |

Leggo da una mail inviatami dalla Regione che hanno fatto nascere il terzo polo lirico del Veneto. Il terzo, sissignore. Suppongo che diano per scontato che ogni utente culturale del veneto sappia quali sono i primi due.Pensatcei un po’… 3, 2, 1: il Teatro la Fenice di Venezia e l’Arena di Verona! Bah… e io che mi immaginavo tipo uno stabilimento con fuori il cartello “Polo della Lirica n° 1”, nascosto tra le vallate di Chiampo, con dentro rinchiusi a ugolare sensa sosta fior fior di cantanti…

La prima produzione sarà “La Traviata” di Giuseppe Verdi che andrà in scena il 17 e il 19 ottobre al Teatro Sociale di Rovigo per passare poi in dicembre al Palabassano a Bassano del Grappa e al Teatro Verdi di Padova. Il progetto alla base di questa iniziativa si chiama Li.Ve (Lirica Veneta) ed è nato, a quanto ho capito, grazie alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra Regione e tutti gli attuali produttori di lirica del Veneto.  

Allora mi sono chiesta chi erano ma ‘sti produttori lirici (che peraltro devono essere – leggo – “riconosciuti dal Ministero per i beni e le attività culturali”).  E già mi ri-immaginavo questi mega affaristi vestiti stile Regimental con blocchi di contratti sotto un braccio, telefonino sull’altra mano, pronti a scritturare anche la pescivendola sotto casa… no no no. I produttori lirici del territorio veneto sono: il Comune di Padova, il Comune di Rovigo-Teatro Sociale, il Comune di Bassano del Grappa e Teatri spa di Treviso. E io che mi credevo… vabbè. Spesso la realtà è molyo meno avvincente della fantasia.

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“… vi saluto spezzando la penna”

Posted on agosto 21, 2008. Filed under: Arte | Tag:, , , |

 

Si congedava così dalla vita, con rabbia e disprezzo, Emilio Salgari, quasi 100 anni fa. Era nato proprio il 21 agosto. Uno la data di nascita non se la può scegliere, ma quella della morte, in alcuni casi, sì. E così fece lo scrittore veronese, devastato dalla miseria, dalle tragedie familiari e dai ritmi di lavoro massacranti, facendo karakiri.

Io ho scoperto Salgari piuttosto tardi nella mia vita e, Sandokan a parte, direi che la sua vita è stata infinitamente più intensa di quella dei suoi pirati: 80 romanzi in 16 anni. Praticamente un romanzo ogni 3 mesi. Pazzesco. E tutto questo preso tra il suicidio del padre, la pazzia della moglie e una serie di disastri economici che hanno costretto spesso lo scrittore a scrivere sotto pseudonimo per sfuggire agli obblighi autoriali del suo editore. Una vita sedentaria ma rocambolesca e immensamente tragica, la sua.

Mi piace ricordare che era nato  proprio un giorno di agosto come quello di oggi. Che era di Negrar, che ha sempre vissuto, finchè ha potuto, in Valpolicella. Che forse i suoi occhi hanno visto migliaia di volte (quasi) le stesse montagne che vediamo noi oggi e, infine, che il primo vero arrembaggio del suo Sandokan è stato tra le pagine dell’Arena, il quotidiano della città.

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La Biennale, un secolo d’arte per tutti

Posted on aprile 28, 2008. Filed under: Mostre | Tag:, , , , , |

Un’importante collezione veneta normalmente non accessibile al pubblico è quella in mostra al Palazzo della Ragione di Verona. Perchè la Biennale, il cui nome è legato tradizionalmente al capoluogo lagunare, non è solo “cosa veneziana”, ma anzi, ha stimolato per decenni numerose scuole artistiche in tutta la Regione che poi si sono legate alla celebre iniziativa culturale.

Una cosa molto carina è che la rassegna è introdotta da una selezione di riproduzioni fotografiche dei maggiori protagonisti dell’arte del 20° secolo, ritratti al lavoro durante l’allestimento del loro spazio espositivo alla Biennale.

 

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L’inaspettato Verdi

Posted on aprile 10, 2008. Filed under: Teatro | Tag:, , , , , |

Mi hanno sempre fatto impazzire le “storie” raccontate dalle grandi Opere. Perchè sono Fiabe a tutti gli effetti, ma ad altissimo livello. Avete mai provato a leggere il libretto così, come un libro e basta? Senza parlare delle vicende che ruotano attorno alla scrittura delle Opere stesse. La storiella che sta dietro alla prima opera di Giuseppe Verdi, rappresentata al Filarmonico di Verona, è un buon esempio.

Eccola.

E’ il 1835 e un giovanissimo Giuseppe Verdi è impegnato nella composizione della sua prima opera che propone a Pietro Massini, direttore dei Filarmonici di Milano, ma anche al Teatro Ducale di Parma che non fidandosi di un nuovo autore, non accetta la proposta di rappresentare l’opera. Qui meglio che altrove vale il detto “nemo profeta in patria”. Massini invece si interessa se il lavoro possa fare al caso di Merelli, impresario della Scala di Milano. Col titolo di Rochester su libretto di Antonio Piazza, l’opera avrebbe dovuto andare in scena nella primavera del 1839, ma uno dei cantanti si ammala e l’allestimento giace. Nel frattempo Verdi continua a lavorare alla musica, lo spartito diventa anche partitura e Rochester o Lord Hamilton di Piazza viene adattato da Temistocle Solera con titolo Oberto conte di San Bonifacio. Il 17 novembre 1839, con discreto successo, va in scena al Teatro alla Scala di Milano l’opera prima del Maestro di Busseto.

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Quando Nixon volò a Pechino

Posted on marzo 14, 2008. Filed under: Teatro | Tag:, , , , , , |

Quando si va a vedere un’Opera a teatro si pensa di essere costretti a subire, indifesi, ore di musica e di storielle di principi e regine di epoche passate. Non sempre! Nel caso di “Nixon in Cina” (1987) – opera prima di John Adams – i canonici 3 Atti si trasformano quasi in titoli di un telegiornale: l’aereo presidenziale che atterra, l’incontro tra i due presidenti rivali e l’ultima notte della visita ufficiale.

Davvero una particolarità. E una scelta insolita per il Teatro Filarmonico di Verona che ha scelto in questo modo di aprire la sua stagione teatrale 2008. Complimenti.

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Orfani felici?

Posted on febbraio 24, 2008. Filed under: Mostre | Tag:, , , , |

Serenità per combattere il dolore. Gli orfani africani del fotografo veronese Marco Bertin non sono cristallizzati in attimi di pena, ma in frangenti dignitosi e solari che ne sottolineano lo spessore umano.

Spesso l’infanzia del terzo mondo è ritratta da obiettivi che ne esaltano gli aspetti più crudi e spettacolari, come se non esistesse una quotidianità vissuta anche con la spensieratezza e l’allegria che accompagna i bambini.  

Invece in questa mostra allestita a Padova – e non a caso dentro una scuola (il liceo Tito Livio) – ci sono tutto il cuore e la sensibilità adatte a rendere giustizia a coloro che, nella vita, ne hanno avuta davvero molto poca.

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Jago a Verona

Posted on gennaio 29, 2008. Filed under: Arte | Tag:, , , , , , |

E’ stato lo spettacolo Sogno di una notte di mezza estate, ultima creazione di Francesco Ventriglia, ad inaugurare la Stagione lirica e di balletto della Fondazione Arena di Verona. Il giovane coreografo e ballerino scaligero, ha accettato una nuova sfida e, dopo il successo riscontrato con la creazione: il Mare in catene, alla Biennale danza di Venezia, ha voluto confrontarsi con un balletto come il Sogno di una notte di mezza estate, che aveva già affrontato come interprete, nel 2005 per la coreografia di  Balanchine.

All’interno di un’unica serata sono state presentate due coreografie firmate da Ventriglia: Sogno e Jago, l’onesta poesia di  un inganno, un’occasione unica di  vedere due coreografie completamente diverse che rivelano le due nature dell’uomo e del coreografo.

Per creare il Sogno, Ventriglia si è ispirato alla sua infanzia, ai sogni che faceva da bambino. Ripensando alla leggerezza e al tempo stesso alla concretezza dalla visione del mondo dei bambini, ha riletto la magica storia di Titania, Oberon, Puck, con ironia e intelligenza.

Il ritmo narrativo è rapido e continuo, ad una scena principale, infatti, fa spesso da cornice un’altra scena che si svolge in secondo piano, ma che aumenta il valore drammaturgico della storia.

Speriamo continui così!!

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Gli italiani, un po’ “russi” del Museo Pushkin

Posted on gennaio 22, 2008. Filed under: Arte, Artisti, Mostre | Tag:, , , , , , |

Resterà aperta ancora per pochi giorni, a Verona, questa mostra veramente eccezionale che permette di vedere opere di Grandi Masetri dell’arte italiana dal Rinascimento ad oggi, conservati finora nelle Gallerie Europee del Museo Pushkin di Mosca, la più importante sede culturale della città.

Non sto qui a descrivere a parole,  dipinti ed opere – Guardi, Tiepolo, Guercino ma anche Casorati e Severini – espressioni di intere epoche artistiche.

Basti sapere che, grazie a questo scambio culturale firmato tra Fondazione Cariverona e il Museo russo, nel corso dei prossimi anni, potremmo vedere molti altri capolavori.

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