VENEZIA E L’ARMENIA IN UNA MOSTRA
A prescindere dal fatto che io andrei sempre a tutte le mostre organizzate al Museo Correr (e non ho paura di dirlo), ci sono alcune esposizioni che mi solleticano di più. Quelle che riguardano i libri o la carta sono tra queste. Perchè sono cresciuta in mezzo ai libri. Non tanto (e non solo) leggendoli, ma verificando la loro presenza in qualsiasi anfratto di casa mia, come colonne improvvisate sopra i termosifoni, come paraventi tra una stanza e l’altra, come reggi-tutto e riempi-tutto, insomma protagonisti fisici e assoluti della mia quotidianità.
Quindi credo che da qui al 10 aprile mi prenderò mezza giornata del mio tempo e andrò a visitare “Armenia. Impronte di una civiltà” al Museo Correr. Leggo dal comunicato stampa che, oltre a reperti ed oggetti di immaginabile bellezza ed interesse, ci sarà anche splendido, imperiale e immenso il famoso “Libro del Venerdì”, ovvero il primo libro in lingua armena, datato 1512 e stampato proprio a Venezia dal pioniere della stampa armena, Hacob Meghapart. Un libro che ha cinque secoli e che è la Storia di una Nazione e quindi un po’ anche la Storia dell’Uomo.
Per i cuori più arditi, sempre nel medesimo Museo, probabilmente qualche stanza più in là, c’è un altro pilastro delle nostra Storia, la Bibbia di Gutemberg (una delle tre copie presenti in Italia, credo).
Tra l’altro Yerevan, la capitale armena, è stata dichiarata dall’Unesco capitale mondiale del libro per l’anno 2012. Potrebbe essere un motivo valido – per chi ne ha la possibilità – di andare alla scoperta di un popolo che per l’Italiano medio purtroppo, non fosse per la “Masseria delle Allodole”, è alquanto misterioso. E pensare che a Venezia c’è l’Isola degli Armeni, dove c’è una delle Biblioteche più preziose d’Europa.
Leggi l'articolo intero | Make a Comment ( None so far )Miopi e Conformisti
“Uno spettro si aggira per l’Italia: solo questo è rimasto della vittima eccellente del nostro tempo, la cultura. Si è spenta, o a essere ottimisti è in coma, l’idea di pensiero come valore civico e civile, come vero sforzo di comprensione del reale, come libertà. Avevano già inflitto un serio colpo alla cultura i linciaggi di partito come quello a Hannah Arendt. L’hanno ridotta in fin di vita terribili silenzi come quello sul caso Solzenicyn. Le stanno dando il colpo di grazia le dietrologie, dall’11 settembre alle intercettazioni telefoniche; la rivalutazione dei dittatori altrui, il pensiero doppio di un Nobel come Saramago che tuona contro la censura di un libro fotografico blasfemo (per i cattolici) dopo averla invocata per vignette altrettanto blasfeme (ma per gli islamici). Che ne è stato degli irregolari come George Orwell e Albert Camus, dei grandi intellettuali anticonformisti come Georges Bernanos e Simone Weil, che tradirono la loro appartenenza per non tradire se stessi? L’arma del delitto ultimamente è sempre il conformismo, che strumentalizza la realtà e distrugge gli individui a colpi d’ideologia. E come in un romanzo giallo troppo sperimentale, alla fine l’assassino coincide con la vittima: è la casta culturale italiana che, con il suo strabismo e i suoi pregiudizi, ha ucciso la cultura”.
da PIERLUIGI BATTISTA “I Conformisti. L’estinzione degli intellettuali d’Italia” , Ed. Rizzoli
L’autore è a Padova (Centro Culturale S. Gaetano) questa sera alle 21 per presentare proprio il suo ultimo saggio sul conformismo le cui prime righe mi sembrano decisamente interessanti…
Leggi l'articolo intero | Make a Comment ( None so far )PAGINE IN CORSO
Oggi a Vicenza, un’intera giornata dedicata… alla carta! Prodotto artigianale ed industriale, oggetto da collezione, strumento per attività di laboratorio, ma soprattutto utilizzata per scrivere: è la proposta dell’associazione “I portici di Corso Fogazzaro”.
“Pagine in Corso, mostra mercato del libro antico e della carta” è un’iniziativa curiosa, un modo per scoprire tutti gli usi della carta grazie alla collaborazione delle 2 più importanti biblioteche della città, la Bertoliana e La Vigna.
In piazza dei Carmini, il mattino dalle 10.30 e il pomeriggio dalle 15.30, l’associazione ProGet dell’Ulss6 sarà disponibile per spiegare come si crea la cartapesta, l’associazione Olivotto mostrerà come rilegare la carta, mentre InAnticaCarta farà vedere come si produce la carta.
Accanto alla chiesa di San Lorenzo la biblioteca Bertoliana curerà lo stand “La biblioteca esce”, mettendo a disposizione alcuni percorsi di lettura elaborati dall’ufficio consulenza e le pubblicazioni edite dalla storica istituzione di contrà Riale.
Inoltre verranno esposti libri nelle vetrine dei negozi della città abbinando il tema dei volumi alla tipologia del negozio, mentre manoscritti e volumi rari raccolti in Bertoliana, che non è possibile esporre all’aperto, saranno presenti grazie alle immagini proiettate su uno schermo allestito da Audio Video Club.
Oltre alla “mostra mercato del libro, della stampa e di tutto ciò che è di carta”, ci saranno esposizioni di libri antichi provenienti da tutta Italia e visite guidate alla biblioteca internazionale La Vigna che per l’occasione sarà aperta tutto il giorno.
A completare l’offerta della giornata saranno le presentazioni di libri con la presenza degli autori, accanto alla chiesa di San Lorenzo, curate dalla Libreria Galla.
Leggi l'articolo intero | Make a Comment ( None so far )In poke(t) parole LIBRIAMO 2008
Bravi.
Recensisco questa iniziativa – VICENZA 29/31 AGOSTO 2008 – perchè non è la solita Rassegna Letteraria (che tuttavia, a scanso d’equivoci, riterrei è pur sempre utile) ma un’iniziativa giovane e multitasking. Oltre agli incontri con gli autori – peraltro scelti con una certa sensibilità (finalmente qualcuno che evita l’onnipresente Bruno Vespa!) – ci sono i Reading, un Workshop di Traduzione di Poesia, una mostra dedicata alla Letteratura di Viaggio, un avveniristico spazio dedicato alla Letteratura da Blog e poi l’immancabile cibo (a cura dello Slow Food)!!!
Segnalo inoltre: un originale Concorso di Racconti Lampo, un workshop sulle Autobiografie e un’ altro sulle Sceneggiature.
iL TUTTO DA DOMANI 29 AGOSTO – FINO A DOMENICA 31 AGOSTO PRESSO IL CHIOSTRO DI SANTA CORONA A VICENZA.
Come al solito… chi c’è dietro? Gente giovane. Generazione 30, dico io: Stefania, Paolo, Marco e un manipolo di sognatori, credo io. Ovviamente li conosco. E, altrettanto ovviamente, garantisco io.
Il programma completo – guardatelo – su www.libriamo-vicenza.com
Leggi l'articolo intero | Make a Comment ( None so far )La valigia
Esistono alcune Playlist eccellenti che ci rendono edotti dei gusti musicali dei VIP. Credo che esistano anche le Booklist. Io ogni estate, prima di andare in vacanza passo da una libreria e compro qualche kilo di letteratura e lo metto in valigia. Un libro ogni due giorni, qusta è la mia media.
Dopo la Casta, il NordExtra
Vincenzo Milanesi è un giornalista de “Il Mattino” di Padova. E’ stato anche mio docente in un seminario di giornalismo, all’Università. Se mi ha insegnato qualcosa, di certo è stato di rimboccarmi le maniche e affrontare il mondo. Poi il resto, ognuno se lo fa da sè, è ovvio.
Questo collega ora ha scritto questo libretto che, da un punto di vista giornalistico è inappuntabile, e dal punto di vista di chi legge è abbastanza curioso da continuare fino in fondo. Perchè ci sono cose, fatti, eventi, personaggi di cui noi, in quanto gente del Nordest, non riconosciamo la simbolicità. Insomma, meglio leggerle certe cose. E poi ricordarsele.
Leggi l'articolo intero | Make a Comment ( 6 so far )Scusa ma ti chiamo amore
Spero di non essere denunciata. Ma questo devo raccontarvelo.
C’è una regola non scritta in televisione che considera buona norma, quando si viene intervistati (o quando in genere si va in video), togliersi gli occhiali scuri, il cappello, le sciarpe, ecc… In realtà è solo una regola di buona educazione.
Questa regola non vale per Federico Moccia, scrittore, regista e superstar che, nonostante la sua disponibilità a parlare con i giornalisti, probabilmente con il suo cappellino da baseball ci dorme pure… E se lo personalizza anche!!!
Non c’è stato verso di intervistarlo senza. Secondo me comunque, con quella roba in testa (nota bene: con su scritto “Scusa ma ti chiamo amore” in 2 colori!!) non fa una bella figura. Oddio… neanche se apre bocca a dirla tutta. Ad ogni modo, sempre meglio lui della carinissima esordiente Signorina Quattrociocche che pure ho intervistato ma, siccome sono donna dotata di sentimenti, ho evitato di mandare in onda perchè era intellettualmente improponibile: sulla fiducia Signorina Quattrociocche (come dice un caro amico), le ho evitato una brutta figura!
Leggi l'articolo intero | Make a Comment ( None so far )Luciano Marigo e la stanza del cuore
Ci tengo a fare sapere che leggo tutti i libri che recensisco. Ho letto anche la “Stanza del Cuore” si Luciano Marigo, scrittore dichiaratamente cattolico che, anche in quest’ultima pubblicazione non fa mistero dell’impegno etico di cui infarcisce le sue pagine.
La stanza del cuore tratta un argomento veramente ostico: la scelta di dedicarsi a Dio da parte di una giovane ragazza dei giorni nostri. Così, sulla carta, ammetto che non sarebbe proprio un libro che sceglierei di sfogliare ma… sapete che mi è piaciuto?
Così imparo ad avere pregiudizi!
Leggi l'articolo intero | Make a Comment ( 1 so far )La fiera delle parole
In dialetto veneto si dice “de Rovigo no me intrigo”, nel senso che è meglio non immischiarsi di quanto avviene a Rovigo.
Un detto che al giorno d’oggi suona strano dal momento che a Rovigo – e lo dico senza timore d’offesa – non succede mai niente.
Per fortuna c’è qualche anima coraggiosa che invece su Rovigo ha voluto scommettere, mettendo fine al circolo vizioso che vuole il Polesine fuori dai circuiti culturali che contano.
Sono felice che quest’anima appartenga ad una donna e che abbia saputo far gravitare a Rovigo, in 4 memorabili giornate d’ottobre, tutta una serie di personaggi da fare invidia al festival della letteratura di Mantova…
Leggi l'articolo intero | Make a Comment ( None so far )Caffè letterari di quartiere
Questo è stato il primissimo servizio che ho girato per “6 X 1”.
La cosa che mi aveva colpito di questa (per la verità modesta) iniziativa era la sua peculiare territorialità, quella cioè di un quartiere che si organizza per sopravvivere a sé stesso grazie a chi ci abita dentro.
Così il consiglio di quartiere ha chiesto agli intellettuali di quartiere (ce ne sono sempre, no?) di presentare le proprie pubblicazioni (e in alcuni casi di scrivere proprio qualcosa apposta per l’occasione) in una serie di incontri realizzati con il finanziamento degli imprenditori di quartiere nei locali del quartiere. Ovviamente a beneficio della gente del quartiere.
Un bell’esempio di quel che si dice “partecipazione alla società civile”.
Quindi alla fine, nonostante il risultato qualitativo dell’iniziativa sia un po’, a mio modestissimo parere e per usare un eufemismo, di quartiere, promuoverei a pieni voti questo gruppo di persone che ha avuto il coraggio e le capacità di provarci e riuscirci.
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