Pensaci Zaia
In Italia vi sono 360 mila persone con autismo e 360 mila famiglie che affrontano l’autismo da sole. Dal punto di vista numerico, vuoi dire che il sei per mille della popolazione è affetta da una sindrome che interessa molti più italiani della celiachia, della trisomia 21 (Down), della cecità e della sordità.
Eppure non esistono servizi diffusi su tutto il territorio italiano che tengano conto di questa realtà. L’unico problema in via di soluzione è quello della diagnosi precoce, ma permane il vuoto della presa in carico. Quindi, quando una delle 360 mila famiglie riceve questa difficile diagnosi si ritrova di punto in bianco con due grandi problemi: la consapevolezza di una patologia complessa e l’assoluta mancanza di risposte da parte del servizio socio-sanitario.
Questo problema è comune a tutte le regioni italiane, con l’eccezione di qualche area fortunata, e spinge le famiglie a inseguire ipotesi di trattamento inutili, dannose e spesso molto costose. Pertanto la diagnosi precoce rende indispensabile la presa in carico precoce che preveda interventi efficaci e intensivi. La dimostrazione scientifica che corretti trattamenti di tipo cognitivo – comportamentale danno risultati apprezzabili si è di recente avuta in un trial presso l’Istituto Mind in California.
L’autismo rappresenta oggi un grave problema in campo educativo: infatti anche la qualità dell’integrazione scolastica nella scuola dell’infanzia e dell’obbligo lascia molto a desiderare nel caso di bambini e ragazzi con autismo.
Le figure presenti degli insegnanti di sostegno e curriculari spesso non hanno la formazione professionale adeguata per realizzare con continuità una vera inclusione.
Nel 2008, il Tavolo Nazionale per l’Autismo promosso dal Ministero della Salute in collaborazione con le Associazioni dei familiari, ha redatto un Relazione Finale che definisce le Linee Guida per l’organizzazione dei servizi e i Protocolli più idonei per la diagnosi e il trattamento dell’autismo.
Tale Relazione Finale è una pietra miliare nella storia italiana di approccio all’autismo ma deve essere recepita al più presto dalla Conferenza Stato-Regioni per la sua coerente applicazione in ambito regionale.
Pensaci Zaia…
Ciao Giulia,
è vero, hai ragione da vendere in merito a questo tema, purtroppo. Chissà che la festività pasquale faccia riflettere anche su questi temi. Me lo auguro!
L’integrazione culturale ed umana nasce e lavora per piccoli passi, e dalle piccole cose, che se vengono facilitate, possono cambiare e migliorare un po’ la nostra vita.
Matteo Brunati
aprile 2, 2010