Polvere alla polvere
C’è un motivo per la mia assenza.
Mi hanno ributtato in cronaca. Riprendere le redini del proprio mestiere, scendere in strada, consumarsi le suole delle scarpe, parlare con la gente, litigare con i portaborse dei politici: ogni tanto ci vuole. Anche per ricordarsi l’origine che ha la polvere che ci troviamo sulle mani, la polvere del nostro cammino.
La mia è di quella fina fina. Non troppo grossolana. Il che significa che forse non mi sono sporcata abbastanza. E forse un po’ mi sono meritata di tornare in mezzo al fango.
Come diceva qualcuno più profondo di me “dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori”. E speriamo che tra qualche mese questo impasto informe che ho tra le mani si trasformi in un giglio.
non ci si immerge mai due volte nella stessa acqua del fiume, cosi’ non si sa nulla dell’acqua che scorre via, si diventa piuttosto conoscitori delle correnti, dell’impersistente e del caduco, e anche bene addestrati nei tuffi, dove volendo si puo’ raggiungere un’abilita’ emozionante, come se si avesse le ali
gino
dicembre 7, 2008