LE DORMIENTI DI SHINKO OKUHARA
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“Sono certa ti farebbe davvero bene semplicemente giacere a terra, in qualsiasi posto, e guardare all’insù”
Azzerare se stesse superando i non luoghi delle città, chiudendo gli occhi, buttandosi a terra. E rinascere, solo per un po’, in mezzo alla vita di tutti i giorni. C’è chi ha catturato su tela questa sensazione. Il suo nome è Shinko Okuhara.
Ha 35 anni questa artista giapponese che, per la prima volta sulla scena artistica italiana, espone i suoi lavori alla Galleria Atlantica di Vicenza (fino a domani).
Il suo è uno stile inusuale che approfondisce sia l’energia dell’individuo, quella che viene da dentro, positiva, sia l’energia esterna, quella che viene da fuori, il terrore che si cela nella vita quotidiana e li mischia impastando colori e carta su enormi tele.
Nella serie “Sleeping Figure”, Okuhara rappresenta donne sdraiate all’aria aperta in un contesto di scene urbane, dai parchi alle autostrade. Le sue donne sono indifese, vulnerabili, sembrano essere cadute in un sonno profondo mentre osservano il cielo grigio della città. Le combinazioni dei colori complementari simboleggiano la confusione femminile, mentre il collage le fa sembrare qualcuno, eppure mai nessuno in particolare. L’artista ha infatti ritagliato riviste, annunci e altri contributi dalla montagna di carta dei mass-media, ricontestualizzandoli per creare i suoi personaggi.
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Sembrano tutte un po’ cyborg queste donne: piene di vita, eppure vuote, in cui non si capisce dove stia davvero il caos, se dentro o fuori di loro. E intanto il mondo, in silenzio, aspetta di essere riattivato
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