Della Materia dei Blog #3
Ci sono dei giorni in cui lavorare è un difficilissimo esercizio di finzione. Oggi, per me, è uno di quelli.
Però rifletto, eh! O sì. Complice una notte insonne – ormai non le conto neppure più – stavo valutando aspetti ulteriori del mio (non) rapporto con Mr. Big.
Il pensiero era più o meno questo: che spesso, sentimenti molto forti, non sono dovuti all’amore per l’amato, ma a vere e proprie carenze affettive passate.
Illuminazione! La colpa di tutto non è “esterna” ma interna.
Se ci pensate è molto più tranquillizzante, perchè è come se ci fosse la speranza di potersi migliorare e di non soffrire più, se solo riuscissimo a trovare quel “punto G” dove si concentra tutto il dolore degli amati.
Ricostruire gli “abbandoni passati”. Analizzarli, sezionarli, svantrarli e tirare fuori quelle metastasi di sentimenti che lo hanno caratterizzato. Capire tutto ciò ci permette di meglio superare la fine di un amore, di cambiare il “copione” passato.
Perchè il nostro modo di superare la fine di un amore è legato, dicono, ai nostri primi “abbandoni” quelli infantili. Non ricordo chi diceva “il bambino è il padre dell’uomo” ma pare che sia a seconda di come siamo stati “abbandonati” ed abbiamo vissuto e superato tali “abbandoni” da piccoli, che rivivremo quelli attuali e futuri.
Chissà cosa ho mangiato ieri sera per fare in modo che il mio cervello ragionasse in questo modo.
Devo ricordarmi il menù.
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