L’Europa dei documentari in 25 film
Ho scelto la salamandra del fuoco per scrivere con questo caldo, nella speranza che mi aiuti a far muovere le dita sulla tastiera…
Di ritorno da Ohrid, dove alla fine mi hanno fatto Presidente della Giuria (con grande imbarazzo da parte mia ma estrema soddisfazione da parte loro che così hanno potuto sbolognarmi tutte le responsabilità decisionali, soprattutto quelle più politicamente scomode) posso solo dire che, come al solito, i Balcani mi hanno stupito.
Eco Festival, una kermesse che sulla carta può sembrare un rigurgito ecologista di sensibilità ambientaliste anni ’80, è stato alla fine di tutto interessante: ci hanno chiuso nel “Centro della Cultura” – ogni paese dell’ex Yugoslavia ne ha uno -, hanno tirato un lenzuolo a metà della sala del teatro e ci hanno sparato contro il fascio di luce di un proiettore, poi, in modo squinternato, la maratona è cominciata.
Con i sottotitoli che saltavano, con i colori sballati, con le bestemmie dei tecnici, il buio in sala, alla fine siamo riusciti ad arrivare al termine delle proiezioni. Erano 5 i premi da assegnare, a me hanno affidato in competa autonomia la scelta del Gran Prix della Giuria e della Miglior Sceneggiatura.
Per il Gran Prix della Giuria ho scelto “The Meadow”, una produzione tedesca che ha raccontato la storia dei prati dalla preistoria ad oggi. Tutto girato in HD con lenti speciali, le SFX. Praticamente la nuova versione di Microcosmos, per chi se lo ricorda.
Il Premio alla Sceneggiatura l’ha meritato una coproduzione italo-ceca “Peace with seals”, in cui la storia di alcune colonie di foche monache si compenetra con quella dell’Uomo e in cui il parallelo tra i vari esseri viventi è vissuto come in un sogno che parte da Praga e arriva fino in Sardegna.
Gli altri premi? Miglior Regia ad un documentario rumeno sul problema delle miniere d’oro a Rusia Montana, Miglior Immagine ad un favoloso documentario francese su una scoperta botanica in Africa e Miglior Montaggio ad un mediocre documentario Macedone (ma del resto qualche premio bisognava pur darglielo) sul delicato ecosistema del Lago di Ohrid.
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