Mahler al teatro nuovo di Vicenza
La storia di questo composiore è sfortunata come poche: un’infanzia costellata di lutti, trasferimenti e disgrazie di vario genere, Alla fine, per fortuna ha vinto la musica e così, dopo il conservatorio, Gustav Mahler è stato per anni acclamanto come uno dei migliori direttori d’orchestra del periodo, eppure non riusciva ancora ad affermarsi come compositore.
E qui entrano in scena Vicenza, il Teatro Nuovo e l’Orchestra del teatro Olimpico, che hanno scelto di esguire come debutto musicale di una sinergia che li vede partner reciproci, proprio la prima sinfonia di Mahler, Il Titano, ispirata all’omonimo romanzo di Jean Paul.
La Storia ci racconta che la sua prima esecuzione (Budapest, 1889) fu un disastro. La sinfonia fu inizialmente concepita in cinque movimenti, poi Mahler eliminò l’andante (il cui manoscritto fu ritrovato solo molti anni dopo la morte dell’autore e che fu eseguito per la prima volta solo nel 1967 sotto la direzione di Benjamin Britten). Infine, dei quattro movimenti di cui si compone la versione definitiva della sinfonia, il più noto è sicuramente il terzo, in cui un solitario contrabbasso esegue una spettrale parodia di Fra Martino.
Alla fine, dell’evento vicentino io ho seguito solo le prove. Ma mi dicono che il concerto è andato davvero bene.
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