CONDANNATI A VIVERE

Posted on aprile 12, 2010. Filed under: Letteratura | Tag:, , , , , |

Un libro che racconta la quotidianità dei detenuti del carcere di Treviso raccontata dal suo cappellano. E’ “Condannati A Viveredi don Pietro Zardo che sarà questa sera alle 20 alla Libreria Lovat di Villorba (TV) per confrontarsi, oltre che con i lettori e gli interessati, anche con Francesco Massimo, direttore del carcere di Treviso, Lino Armellin (presidente della FISM veneta); Alfonso Paggiarino (direttore dell’Istituto penale per i minorenni di Treviso) e Giovanni Borsato (presidente dell’Associazione Trevisani nel Mondo – sez. di Villorba).

A differenza di quanto accade spesso all’interno delle istituzioni, don Piero sa “stare dentro” non come funzionario o uomo di apparato, ma per quello che è: un consacrato che non si dimentica di essere uomo; un consacrato che non si sottrae al conflitto né lo delega, ma lo affronta con efficacia e discrezione; un consacrato che non cerca mai di dimenticare che colui che sta di fronte è certamente un carcerato ma pur sempre un uomo.

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BARBAROSSA, L’IMPERO DEL “BIO”

Posted on novembre 28, 2008. Filed under: Iniziative | Tag:, , , , , , |

vino

Una notizia golosa: apre oggi in provincia di Treviso la prima Enoteca Bio con cucina Bio su territorio nazionale. L’hanno chiamata Barbarossa. Ad Arcade, presso Villa Conti della Zonca, apre questo esperimento enogastromico unico, nella sua combinazione fatale tra Bacco e prodotti Razza Piave, nel panorama del Nord Italia.

Lo cito su questo Blog perché è giusto che la Marca, per colpa di poco, non sia solo teatro di degrado culturale. In questo caso l’idea è di un viticoltore trevigiano, che da una decina di anni ha riconvertito l’azienda viticola di famiglia alla completa produzione di vini biologici, realizzando così il suo sogno di allestire un luogo dove la tradizione del buon bere e del buon mangiare si conciliassero con l’agricoltura biologica. Oltre l’enoteca classica, il Barbarossa allestirà una enoteca con un centinaio di vini biologici, non solo italiani.

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Qui si fa la rivoluzione

Posted on ottobre 15, 2008. Filed under: Arte, Iniziative | Tag:, , , , |

OOOOOOOOOO…… finalmente una bella rivoluzione!!! I ragazzi di Spazio Paraggi (Treviso) mi hanno  inviato questo manifesto futuristico-rivoluzionario.  Speriamo serva davvero a svecchiare il sistema… io mi iscrivo, sapete? del resto mi sono iscritta pure al MOPAI.

Manifesto fondante della Workers Art

Spazio Paraggi, Treviso 16 settembre 2008

  1. Noi riteniamo che l’Italia sia una nazione in decadimento, che vive una profonda crisi d’identità, e che stenta a farsi promotrice di un nuovo modo di esistere. Un paese che si appoggia un po’ qui un po’ la! L’Italia ha paura del futuro, poiché ha smesso di pensare e quindi non è più in grado di immaginare un divenire.
  2. L’essere umano vive solo attraverso illusioni.  La nostra coscienza è naturalmente superficiale e l’uomo non conoscerà mai completamente se stesso. Grazie alla superficialità del nostro intelletto abbiamo bisogno di continue illusioni. L’arte, intesa come espressione dell’attività dell’uomo, come riprova del suo talento inventivo e della sua capacità espressiva, è una di queste illusioni. 
  3. Pur riconoscendo l’importanza e la necessità del produrre scienza, noi sottolineiamo la necessità di un’educazione non-scientifica!
  4. Il mondo dell’impresa, del lavoro e dell’economia, un mondo fatto di numeri, è in crisi! Noi vogliamo intervenire in queste realtà per dare un contributo alla formazione della società dell’arte, alla società dell’illusione, alla società della vita.
  5. La Workers Art consiste nel mettere in contatto il mondo dei numeri e il mondo delle illusioni attenendosi alle linee guida dettate dal suo manifesto.
  6. La Workers Art con il suo intervento vuole mettere in connessione realtà molto diverse, gli artisti e il mondo delle imprese e del lavoro, cercando di creare un “cortocircuito” tra queste realtà con l’intento di far scaturire un modo diverso di immaginarsi.
  7. Noi partiamo dal presupposto che ogni forma d’arte deve comprendere un momento di conflitto, di cortocircuito, di rottura, anche e soprattutto interiore. In un secondo momento tale condizione si deve ricomporre producendo nuove idee e nuove socialità. Il prodotto dell’azione della Workers Art non sono le realizzazioni o le opere ma la creazione della società pensante attraverso l’azione pratica. L’opera non è il fine ma il mezzo!
  8. Il nostro modo è intervenire con azioni concrete  nel tessuto produttivo e istituzionale, il nostro obiettivo è un’idea.
  9. La Workers Art è un movimento che utilizza tutte le forme d’arte e di espressione conosciute.
  10. Ruolo dell’artista. L’artista che aderisce ai progetti della Workers Art deve indirizzare la realizzazione dell’opera interagendo con le maestranze e con l’azienda o l’istituzione committente, deve inoltre rinunciare alla paternità dell’opera. Così l’artista diviene educatore, permettendo all’operaio, all’impiegato, alle maestranze o a chi per loro di entrare nel mondo dell’arte come protagonista. L’artista darà solo il titolo alla realizzazione.
  11. Ruolo dell’autore. L’operaio, l’impiegato e le maestranze diventano autori. Lavoreranno a stretto contatto con l’artista e dovranno contribuire attivamente alla realizzazione dell’opera, anche da un punto di vista intellettuale. Le opere realizzate dovranno avere attinenza con l’attività professionale svolta dall’autore. L’autore firmerà l’opera con il suo nome. Dovrà specificare anche la sua qualifica professionale e il nome dell’azienda o l’istituzione di appartenenza. Così l’autore diviene artista!
  12. Ruolo del committente. Il ruolo dell’azienda, dell’istituzione, della realtà nella quale vengono prodotte le opere della Workers Art, dovranno assecondare  in ogni caso il lavoro dell’artista e il lavoro dell’autore, anche e soprattutto nel caso in cui tale lavoro implicasse delle forti criticità, sia di realizzazione, sia di contenuto.
  13. Tutti: l’artista, l’autore e il committente si devono prodigare con entusiasmo, scavando e ruminando, con “sfarzo e magnificenza, per aumentare l’entusiastico fervore degli elementi primordiali” (Marinetti).
  14. E’ dal Sistema Reticolare Diffuso, urbano, economico e lavorativo, che lanciamo questo manifesto col quale fondiamo oggi la Workers Art.

                                                                                    Nicola Giuliato
                                                                                    Michele Scarpulla
                                                                                    Michela Casagrande
                                                                                    Samantha Primati

Il prossimo (primo?) appuntamento di questi visionari-idealisti-romantici è domani 16 ottobre alle 21 proprio a Spazio Paraggi!!!

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Cicale cicale cicale!!!!

Posted on settembre 30, 2008. Filed under: Cinema, Iniziative | Tag:, , , , , |

Siccome non ci credo che la cultura di un territorio possa andare così in basso, vi copio e incollo l’ufficialissimo comunicato stampa che mi è giusto ieri pomeriggio dalla Regione Veneto. Non vorrei commentare. E questo non per disprezzo nei confronti dei protagonisti della notizia che segue (chè, anzi, presi singolarmente sono l’una il mio idolo d’infanzia, l’altro una presona amabilissima) ma perchè, purtroppo, la loro combinazione è veramente infelice. Quasi comica. Il finale è un tripudio di felicità e orgoglio Razza Piave…

“Sarà il Veneto, e in particolare Treviso, a fare da scena al prossimo film diretto e ideato da Heather Parisi, dal titolo Blind Maze (Labirinto cieco), le cui riprese inizieranno a gennaio. L’artista americana ha illustrato trama e ambientazione del film al vicepresidente della Giunta regionale Franco Manzato, nel corso di un simpatico incontro svoltosi a stamani a Palazzo Balbi. La famosa ballerina, cantante e attrice non ha nascosto le sue simpatie per il Veneto: “ne sono innamorata – ha detto – perché qui c’è una realtà diversa, un altro modo di vivere rispetto ad esempio a Roma o Milano: la gente lavora, ama la qualità della vita, vuole migliorarsi. In questo il Veneto somiglia molto agli Stati Uniti. E poi – ha ammesso – si mangia da dio…”.

“Blind Maze” narrerà la storia di una giovane statunitense che, alla morte della madre, verrà a sapere che il padre è vivo ed è un imprenditore trevigiano. Andrà dunque nel Veneto: a cercarlo ma soprattutto a conoscere il mondo e la realtà in cui vive. Il film nasce proprio da un’idea di Heater (notate il refuso!!!!) Parisi, che ha collaborato alla sceneggiatura e la vedrà cimentarsi nella regia.

Nel corso del cordiale colloquio, concluso con un brindisi a base di Prosecco DOC Conegliano – Valdobbiadene, Manzato e la Parisi hanno parlato non solo dei contenuti del film, ma anche delle possibili location dove girare alcune scene”

 

Manzato e Heather Parisi

Manzato e Heather Parisi

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Sale sulla tela

Posted on aprile 8, 2008. Filed under: Artisti | Tag:, , , , |

Forse gli artisti emergenti del Nordest non sono così messi male. A me è piaciuta questa ragazza, Elisabetta, che nelle sue tele impasta creatività, colori e materia, creando opere da toccare.  Durante l’intervista si è emozionata parecchio, ma quando le ho chiesto di motivare le sue scelte artistiche l’occhio è diventato vigile e la lingua si è sciolta. Quindi la cifra stilistica c’è.

 

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Nella foresta dei cartoni (animati)

Posted on marzo 25, 2008. Filed under: Personaggi | Tag:, , , , |

 I fratelli Manfio – Francesco e Sergio – sono i ciceroni di questa visita guidata al “Parco degli Alberi Parlanti” (Parco Villa Margherita).

Il Parco era bello già si suo, devo dire. Però questa iniziativa ha contribuito in modo fondamentale a recuperare uno spazio verde nella (culturalmente) difficile città di Treviso e a dedicarlo ai bambini. Per cui, anche se in alcune sue offerte l’iniziativa è più che velatamente commerciale, io la promuoverei ugualmente perchè se non ci fossero gli Alcuni a Treviso ci sarebbero ben poche cose da fare e recensire.

Tra l’altro i fratelli Manfio ormai si sono proiettati nel firmamento della Tv per i Ragazzi a livello Europeo.  Hanno cominciato un po’ in sordina anni fa con “Ciak Junior” (il festival dei corti realizzati da ragazzi) fino a far diventare questa rassegna un appuntamento internazionale. Il Gruppo Alcuni inoltre dirige, idea e produce paracchio film d’animazione: celebre la serie “I Cuccioli” (in onda sulla Rai), ma sarebbe impossibile citare tutto.  Con buona approsissimazione si può dire che i Fratelli Manfio sono “LA VIA ITALIANA AL CARTONE ANIMATO”. E a loro va riconosciuto di non aver dimenticato Treviso, nonostante i successi “romani” delle loro attività. Infatti dirigono ancora la stagione al teatro Sant’Anna e si rendono protagonisti di iniziative per la città come quella che vedrete nel video.

Loro sono il Gruppo Alcuni: www.alcuni.it  e per avere info sul parco o prenotare basta scrivere a: parco@alcuni.it

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Battaglia per una mostra

Posted on marzo 13, 2008. Filed under: Artisti | Tag:, , , , , , , , |

Finalmente lo scrivo. Riuscire a mandare in onda questo servizio è stata un’impresa. Non per la disponibilità degli intervistati. Bensì per il concetto di cosa sia lecito mandare in onda e cosa no.

Diego Domenico Testolin, l’artista in questione, è un giovane di talento, un illustratore, che ha scelto di seguire un progetto di ricerca stilistica e tametica molto personale, per non dire unica: la scena del crimine. E questo non solo sull’onda del successo di serie come CSI, etc. etc. ma perchè nella vita di tutti i giorni il suo lavoro è uno dei più singolari: illustratore di identikit per la Polizia.

E’ naturale che le opere proposte da Testolin siano naturalmente crude e forti, ispirate alla violenza che, per lavoro, è costretto a vedere quasi ogni giorno. E così nelle sue tele graffianti ci sono gli occhi spenti di una prostituta uccisa, oppure i corpi senza vita di giovani donne, e ancora, arti mutilati e tanto dolore. Sono lavori forti, dalle pennellate vischiose, che colpiscono, che amozionano, che disturbano, che si attaccano all’anima di chi vede e forse per questo non sono opere per tutti.

Ecco perchè in redazione, durante il montaggio del pezzo, c’è stata anche una piccola discussione sul fatto che fosse  corretto mettere in onda “certe immagini crude”.

Ebbene io in queste opere non ho visto alcuna sconvenienza. Pur ammettendone la forza inusuale, ci ho intravisto, oltre all’orrore, anche la vita, la restituzione, attraverso il colore e la perizia del segno, della dignità di corpi forse rimasti senza nome. Come un omaggio artistico a tutte quelle vittime di una violenza cieca e barbara che solo Testolin ha potuto conoscere. Poi, a voi il giudizio se sia arte. A me sembra di si. 

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Il tesoro dell’Imperatore Oceanico

Posted on febbraio 17, 2008. Filed under: Mostre | Tag:, , , , , , , , |

Tutto quello che ha perso Palazzo Grassi a Venezia con la gestione Pinault, l’ha guadagnato Treviso con la Casa dei Carraresi della Fondazione Cassamarca.

Quella su Gengis Khan è la 4° mostra consecutiva (dopo il Celeste Impero, Venezia ‘900, Van Gogh, ecc..) che conferma la sede espositiva trevigiana come una ottimo circuito internazionale per far passare la cultura.

La mostra dedicata al Tesoro dell’Impero Mongolo – il più esteso di sempre nella Storia – è davvero impressionante per ricchezza di materiale, importanza dei pezzi esposti e capacità scenografica nel presentarli al pubblico.

Io , per esempio, mi sono sinceramente emozionata nel vedere a pochi centimetri da me la mitica “Paiza” , il lasciapassare di Marco Polo. Ma di chicche ce ne sono! Praticamente una sorpresa per ogni sala. Non perdetevela! Anche perché, una volta partita da Treviso, la mostra andrà a Roma e, se tanto mi dà tanto, potrebbe succede quello che è capitato con il “Celeste Impero” che, una volta giunta nella capitale, è stata ribattezzata “la mostra dell’anno” … beh.. noi ce n’eravamo accorti molto prima ma si sa nemo profeta in patria.

Comunque, come si dice i questi casi, “e non finisce qui”.

I soliti beninformati mi dicono che le prossime mostre alla Cà dei Carraresi sono: da maggio 2008 ad agosto 2008 A Timeless Land: Art in Australia; nel 2009 Lo splendore dei Ming e nel 2011 Manciù: l’ultimo impero.

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Rosso Fabrizia

Posted on febbraio 6, 2008. Filed under: Artisti | Tag:, , , , , |

Se l’arte avesso un colore, quello di Fabrizia – l’artista che ho incontrato alle ottime Officine Artistiche di Treviso – sarebbe il rosso. Questa ragazza dipinge corpi sinuosi su tele grandissime a colori rigorosamente caldi. Se avessi spazio in casa, magari un suo quadro lo accetterei volentieri..

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Ferro, Fuoco & Design

Posted on febbraio 2, 2008. Filed under: Artisti | Tag:, , , |

Ve l’avevo promesso. Ecco ritrovati i ragazzi di Officine Artistiche di Treviso.

Oggi vi faccio conoscere Giovanni Casellato, un giovane architetto che ha deciso di usare la sua professionalità in modo originale, prendendo spunto dalla fucina (non esagero!) di suo nonno. La sue opere consistono in sculture e arredamento “alternativo” in cui l’elemento più sfruttato è il metallo. Ma, a differenza di tante altre cose che vedo in giro, io, uno dei suoi pezzi, me lo metteri volentieri in casa. 

Per vedere cosa combina Giovanni, questo è il suo sito è http://www.casellatodesign.it/

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